Il XXXVI Festival del Cinema Ibero-Latino Americano è alle porte: le sezioni e il primo degli Eventi Speciali

Il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste, progetto portante dell’attività di APCLAI, si avvicina a grandi passi alla sua 36a edizione, che presenterà quest’anno numerose e rilevanti novità, sotto il profilo cinematografico e non solo.

L’appuntamento per tutti coloro che desiderano immergersi in un’accurata, ampia e rappresentativa selezione della cinematografia ibero-latinoamericana attuale, senza farsi mancare incursioni nel passato, è dal 6 al 15 novembre a Trieste, all’interno della Sala Luttazzi negli spazi del Magazzino 26, nella suggestiva cornice del Porto Vecchio di Trieste. Alle proiezioni in sala, che copriranno la maggior parte del programma, si affiancheranno quelle sulla piattaforma Mowies.com. A breve tutte le informazioni sul programma e sulle possibilità di fruizione, dal vivo e online, sul sito del Festival. 

 

LE SEZIONI DEL FESTIVAL

Come tutti gli anni, anche in questa edizione i film partecipanti saranno suddivisi nelle tradizionali sezioni competitive (Concorso Ufficiale, Contemporanea Concorso, Contemporanea Malvinas, Contemporanea Mondo Latino, Cinema e Letteratura, Shalom: il sentiero ebraico in America Latina) e non competitive.

Tra le sezioni competitive, con il Concorso Ufficiale e Contemporanea Concorso, le cui giurie riuniscono personalità di alto profilo del panorama culturale e cinematografico latinoamericano e italiano, il Festival apre una finestra su produzioni recenti e inedite in Italia, quando non anche in Europa e nel mondo, privilegiando il cinema emergente nella selezione per il Concorso Ufficiale e i nuovi linguaggi nella sezione Contemporanea Concorso. La sezione Contemporanea Malvinas è invece dedicata ai film che meglio riescono a trasmettere i valori, fondanti nella visione del Festival e di APCLAI, del dialogo, dell’osservanza del diritto internazionale e della tolleranza, su cui sono chiamati a riflettere i ragazzi e le ragazze delle giurie giovanili competenti per questa sezione. Con Contemporanea Mundo Latino lo sguardo si concentra invece su documentari (ma non solo) che trattano problematiche storiche dell’area latinoamericana e iberica e sul tema del riscatto della memoria, affidati agli studenti e alle studentesse del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino. I docenti di sette Università con cui il Festival ha stretto collaborazioni sono invece chiamati a valutare i film della sezione Cinema e Letteratura, che ogni anno intende offrire al pubblico un riflesso della ricchezza della produzione letteraria latinoamericana rielaborata per il grande schermo. Attraverso la sezione Shalom: il sentiero ebraico in America Latina, il Festival intende invece riscattare la memoria della diaspora ebraica nel continente latinoamericano, una storia che ha significato e significa tutt’oggi un importante arricchimento artistico-culturale di questa regione del mondo, con esiti di vivace contaminazione.

Tra le sezioni non competitive, il Festival propone anche quest’anno una serie di Eventi Speciali, per dare uno spazio di rilievo a opere e personalità particolarmente significative nel panorama culturale ibero-latinoamericano e non solo. Ci saranno poi i focus speciali sulla Spagna, attraverso la selezione di film della sezione Salón España, e sul Messico, paese particolarmente legato a Trieste a cui è dedicata la sezione Salón México. Quest’anno la Retrospettiva è dedicata al cineasta Cristián Sánchez.

 

IL PRIMO EVENTO SPECIALE: EL TANGO DEL VIUDO DI RAÚL RUIZ

È emozionante poter annunciare che, ad oggi, è in arrivo El tango del viudo, opera prima del grande regista franco-cileno Raúl Ruiz, prodotta nel 1967, ma ai tempi rimasta senza audio, e che tale opera costituirà il primo degli Eventi Speciali della XXXVI edizione del Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste. Artista eclettico e regista monumentale che ha prodotto più di cento opere, Raúl Ruiz è una delle più importanti figure del cinema mondiale, le cui opere sono state viste, studiate e addirittura bramate dalla critica cinematografica per riuscire a scavare dentro il tormento e la ribellione intelligente che hanno fatto la sua grandezza.

Di El tango del viudo è stata rinvenuta una copia soltanto nel 2017 in una vecchia sala di cinema di Santiago del Cile. Valeria Sarmiento – vedova di Raúl Ruiz – assieme a una sua collaboratrice, è riuscita a riscattare i dialoghi dell’opera grazie alla lettura del labiale, un lavoro immane portato avanti da esperti durato più di un anno. In seguito, il film è stato restaurato accuratamente e ha presenziato per la prima volta in assoluto al Festival di Berlino a febbraio del 2020. A causa della pandemia, l’opera non ha più circolato in nessun festival, ma grazie a un lavoro costante e di alto livello, il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste ha quest’anno il grande onore di annoverare El tango del viudo con l’audio in versione integrale nel suo programma, tra gli Eventi Speciali, in un evento di portata internazionale.

Raúl Ruiz è stato un regista dalla produzione mastodontica e una figura profondamente e ineluttabilmente interessata alla natura umana: ne parliamo meglio, ricostruendo il suo profilo, nel comunicato stampa con cui il Festival ha annunciato la presenza della sua opera prima a Trieste.